Il Sistema dei Diaframmi © di Tiziano Lamantea
Il “Sistema dei Diaframmi” è un nuovo e rivoluzionario approccio per arricchire la nostra conoscenza e sensibilità sulla complessa architettura energetica del corpo umano.
E’ uno strumento per trattare una persona nella sua totalità e nella sua unità: la dimensione fisica, mentale e spirituale, inserite nel ritmo della vita e dell’ambiente quotidiano.
Il Sistema dei Diaframmi, risultato della sensibilità e di tanti anni di ricerca e di esperienze di Tiziano Lamantea nell’ambito dello Shiatsu, della Medicina classica cinese e dello Yoga, diventa il mezzo attraverso il quale la diagnosi e il trattamento si propongono di accompagnare e sostenere il percorso di ogni persona che si chiede come rendere la sua espressione quotidiana uno stimolo di sviluppo personale e di evoluzione comune.
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Il Trattamento dei Diaframmi
Il trattamento è finalizzato a far comprendere, ma soprattutto percepire gli aspetti anatomici e funzionali, ma anche energetici e relazionali delle strutture diaframmatiche, affinché le manovre di armonizzazione (come la “manovra di decompressione del diaframma respiratorio”) producano un cambiamento naturale e facilmente verificabile di alcuni parametri oggettivi: l’ampiezza della respirazione, la ricchezza delle tonalità basse dei suoni, e il sostegno e l’adeguamento della postura, oltre alla migliore articolazione e risonanza delle strutture fonatorie; inoltre non sono trascurabili anche dei vantaggi per alcuni parametri soggettivi: la leggerezza dello stato d’animo e un senso di equilibrio dato dall’abbassamento delle tensioni fisiche ed emotive.
Queste manovre vengono nella pratica applicate ai tre diaframmi veri: il diaframma respiratorio, il diaframma perineale e il diaframma della laringe (la glottide); e a quelle strutture che hanno caratteristiche simili ai primi tre: il velo palatino, la calotta cranica, gli archi plantari, ecc.
Il lavoro consiste a volte nel manipolare strutture peridiaframmatiche, altre volte nell’armonizzare asimmetrie e rigidità muscolo-scheletriche, sempre regolarizzando i rapporti fra gli organi interni, il sistema nervoso e quello ormonale, passando per zone, punti e canali energetici legati al funzionamento dei grandi sistemi fisiologici.
Questo tipo di trattamento ha riscosso un grande successo pratico nell’applicazione ai diversi campi dell’arte, poiché è immediatamente verificabile nelle azioni e nella performance degli artisti.
Il risultato è una maggiore sensibilità nella percezione degli spazi vitali, il che porta il gesto e/o la voce a muoversi e a risuonare con una più ampia libertà di espressione.
Nella vocalità: c’è la sensazione che il suono si generi più facilmente, con meno dispendio energetico e viene, inoltre, arricchito di armonici. L’emissione risulta più naturale e quindi meno costretta sia per la voce del cantante, che per l’attore o per tutte le persone che fanno della loro voce uno strumento professionale e di ricerca evolutiva.
Nel movimento: il gesto acquisisce un contenuto simbolico ricco della parte più intima e sensibile dell’artista. La performance risente meno dell’ansia da prestazione ed è più connessa all’ambiente dove viene rappresentata e più risuonante con la parte emotiva del pubblico. Ne guadagna la creatività.
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